STATI UNITI
Settembre
2007 - Non è stata scelta a caso. Rapita, torturata ed umiliata sessualmente da
un gruppo di sei persone per una settimana in una abitazione isolata in West
Virginia. La vittima era la ex-fidanzata di uno dei tormentatori. Durante la
sua traumatica esperienza Megan Williams, 20 anni, è stata torturata a sangue
con un coltello, costretta a mangiare feci di animali, stretta al collo con una
fune, abusata sessualmente e insultata in continuazione con epiteti razziali.
La polizia, che ha liberato la ragazza grazie ad una telefonata anonima, ha
scoperto che la vittima aveva avuto in passato una relazione sentimentale con
Bobby Brewster, uno dei sei sequestratori - tre donne e tre uomini - che
l'hanno torturata per una settimana. La ragazza durante la prigionia è stata costretta
a leccare le scarpe dei suoi rapitori e a bere acqua dalla tazza della
toilette. Le violenze sessuali sono avvenute sotto la minaccia di coltelli e
durante gli abusi la vittima è stata bruciata con acqua bollente. Il gruppo era
guidato da Frankie Brewster, 49 anni, madre dell'ex-ragazzo della vittima. La
donna ha una lunga fedina penale (compresi cinque anni di prigione per
omicidio). Quando gli agenti si sono recati all’abitazione, dopo avere ricevuto
una telefonata anonima, hanno trovato Frankie Brewster a sedere sotto il
portico. La donna ha detto alla polizia che non c'era nessuno in casa ma poco
dopo si è aperta la porta e la vittima è uscita barcollando, con le braccia
tese, gli occhi pesti ed evidenti ferite alle gambe, gridando «Aiutatemi!» ai
poliziotti. La vittima ha raccontato alla polizia dettagli orribili sulle
torture subite, compreso l'obbligo a nutrirsi di feci di cani e di ratti. I
torturatori le hanno tagliato anche i capelli e l'hanno più volte pugnalata ad
una gamba. I sei rapitori - che comprendono coppie madre-figlio e madre-figlia
- sono in età tra i 20 ed i 49 anni ed hanno tutti dei precedenti penali (per
un totale di 108 incriminazioni).
Megan
I
capelli scivolano sul pavimento,
il
calore dell’acqua ustiona la paura,
il
vento calma d’improvviso l’aria,
un
brivido scorre sulla pelle
…
è ancora la morte che sorride,
che
si nutre, ti accarezza.
Il
fetore accompagna i minuti,
le
ore, le giornate e la smisurata sofferenza
quando
le urla tuonano nel silenzio,
nel
respiro, nelle voci bisbigliate
…
sono il tormento, la tua illusione.
La
violenza cresce sulla pelle,
l’impulso
sfugge al fato,
i
baci concessi dal cuore torturano
perché
lui, tra gli altri, è il carnefice.
Megan,
la donna che culla la speranza
che
osserva le ombre sopraffarla
quando
la mente vaga solitaria
e
si abbandona ai pensieri dei suoi aguzzini.
C’è
freddo, c’è tremore, c’è stanchezza
a
circondare l’inaccettabile respiro
…
il calore di una donna da cercare, da salvare.
Una
mano afferra una maniglia,
le
lacrime scorrono sul viso,
qualcuno
irrompe nel silenzio, nella follia.
Si
avvicina, non capisce, la sorregge,
…
non dimenticherà mai, non capirà mai
il
principio di una condanna annunciata.
Secondo posto ex aequo
Concorso Letterario Multiculturale “Lune di Primavera” Edizione 2010