martedì 8 dicembre 2009

Dedicated to small Samia (Afghanistan)

Link history: http://www.rawa.org/samia.htm
7 year old Samia has a shocking story. She is one of tens of thousands of Afghanistan's girls who fall victim of family violence in the male-chauvinistic society where fundamentalists promote and support dirty misogynistic customs.

My little Samia

Her tapering hands are hidden under the rags,
The wind is dammed under a barred door
While the precious quietness approaches before the pain.
The fate holds on her delicate shoulders,
Her hair is scattered on the trampled floor
And in the words, the echo of an unknown shame.
The biting cold uproots the warm
And the absent glance presses against a young woman.
My little Samia, my little princess.
Toys sink into the mud
And the pain constantly bites her light breath.
My little Samia, my little light.
The memories are still alive under the extinguished ashes
While the voice trembles in the suffering… in those sought after caresses.
Her denied freedom is curled up outside,
Bound to an old chain
To keep away love… hope.
The wounds and the violence are, for a distant man,
The sacrifice and the innocence for a caged angel
Survived, subsided, suspended before it comes back to life.
Someone flings open a closed door,
And hugs and holds my little angel again,
The blinded light shows the interrupted pain
And time, generous, begins to flow again.

La piccola Samia è una tra le decine di migliaia di bambine vittime dell'Afghanistan. Suo padre violentò una bambina. Quando fu arrestato gli fu chiesto di dare sua figlia in sposa per saldare il debito. Samia per due anni fu trattata come una schiava subendo ogni tipo di tortura e discriminazione. Reclusa in uno scantinato buio le fu deturpato il corpo con il metallo rovente, tirati i capelli e costringendola a stare nuda per ore all'aperto durante il gelido inverno. Alcune persone della zona l’hanno salvata circa 3 anni fa consegnandola alle autorità.

La mia piccola Samia

Le mani affusolate sono nascoste sotto gli stracci,
il vento resta arginato sotto ad una porta sbarrata
mentre la quiete si accosta preziosa prima del dolore.
Sulle spalle fragili si aggrappa il destino,
i capelli si disperdono sul pavimento calpestato
e nelle parole l’eco di una vergogna sconosciuta.
Il freddo pungente sradica il calore
e lo sguardo assente si stringe ad una donna in fasce.
La mia piccola Samia, la mia piccola principessa.
I giocattoli sprofondano nel fango
e il dolore morde senza sosta il respiro lieve.
La mia piccola Samia, la mia piccola luce.
I ricordi sono ancora vivi sotto la cenere spenta
mentre la voce trema nella sofferenza … nelle carezze cercate.
La libertà negata resta accucciata fuori,
legata ad una vecchia catena
per tenere distante l’amore … la speranza.
Le ferite e la violenza sono per un uomo lontano,
il sacrificio e l’innocenza per un angelo in gabbia
sopravvissuto, adagiato, sospeso prima di tornare alla vita.
Qualcuno spalanca la porta chiusa,
abbraccia e stringe nuovamente il mio piccolo angelo,
la luce accecante mostra la pena interrotta
ed il tempo, generoso, ricomincia a scorrere.

Terzo Premio ex aequo XVIII Edizione del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa 2008 “Maria Scarcella Padovano” (12/12/2008)

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