Vi dedico questa mia
poesia. Grazie al professore, al combattente, all’amico. Perchè la
bandiera dei rivoluzionari ha tagliato il vento! E voi siete i miei
rivoluzionari!
Frettolosa e pallida, la città dei due mari si è risvegliata,
audace e testarda, la bandiera dei rivoluzionari ha tagliato il vento
ed è semplice, rigogliosa, la verità che ha già scelto gli eletti.
La marcia inizia dal quartiere, dal Tamburi che risorge,
i giovani urlano, cantano tra le strade dell’austerità.
Aleggia il cuore del professore, del combattente, dell’amico
accanto alle acque torbide, avvelenate sotto cieli amari.
Per un attimo il silenzio ha inebriato la casta,
il profumo intenso del mare ha concesso brividi fugaci,
sugli scogli la gioventù ha innalzato castelli di speranza.
Le vie accolgono il corteo sotto palazzi grigi e freddi
ma il calore si erge e scova anime sepolte nella timidezza.
Sono qui, tra loro, persa nell’affetto, tra amici che applaudono
perché il ricordo possa raccontare dell’amore per la mia città.
Frettolosa e pallida, la città dei due mari si è risvegliata,
audace e testarda, la bandiera dei rivoluzionari ha tagliato il vento
ed è semplice, rigogliosa, la verità che ha già scelto gli eletti.
La marcia inizia dal quartiere, dal Tamburi che risorge,
i giovani urlano, cantano tra le strade dell’austerità.
Aleggia il cuore del professore, del combattente, dell’amico
accanto alle acque torbide, avvelenate sotto cieli amari.
Per un attimo il silenzio ha inebriato la casta,
il profumo intenso del mare ha concesso brividi fugaci,
sugli scogli la gioventù ha innalzato castelli di speranza.
Le vie accolgono il corteo sotto palazzi grigi e freddi
ma il calore si erge e scova anime sepolte nella timidezza.
Sono qui, tra loro, persa nell’affetto, tra amici che applaudono
perché il ricordo possa raccontare dell’amore per la mia città.