domenica 30 ottobre 2011

Dedicated to Malika Soltayeva (Chechnya)

Gli occhi pieni di paura fissano la telecamera. Sopracciglia rasate, capelli tagliati cortissimi e dipinti di verde, sulla fronte una croce anch'essa verde simbolo di vergogna per una donna musulmana. È questa una delle spaventose immagini di un video diffuso dal sito internet del quotidiano statunitense New York Times sul caso di una giovane donna cecena incinta, sospettata di adulterio e torturata per questo dalla polizia.

Malika

Le mani toccato, s'impossessano della gracilità di una donna,
i capelli cadono, tra i sorrisi compiaciuti di una divisa,
la pelle rosea si oscura, il dolore soffoca due vite
e nessuno smette ... nessuno ferma quella furia
tra le lacrime, sotto gli sguardi di nuovi spettatori.
Si scalda la rabbia sulle spalle nude,
un simbolo vaneggia marchiato, tatuata da un sospetto
dalla vergogna, dalla violenza, da una sentenza sospesa ...
in bilico su un sottile filo di giustizia.
Danzi sotto i riflettori di una sofferenza
ed io abbasso lo sguardo e cerco d'inventare una ragione.
Quando crollerai sarai un burattino utilizzato per un giorno.
Domani toccherà a me, tutto si ripeterà,
domani penseranno a me, nessuno si fermerà,
domani nasconderò il viso per una vergogna
... ma quale? Dimmi che oltre c’è ancora un po’ di luce.
Il silenzio, l’arma che difende una donna impaurita,
le lacrime, il coltello che affonda in un cuore che batte,
e anche questo giorno tramonterà, dovrà accadere.
La mente ti torturerà negli anni, mia fragile Malika,
le lacrime scenderanno frettolosamente sul viso
ma in grembo una sola certezza … spero sia la tua nuova vita.

Terzo Premio ex aequo 14° Edizione Premio Nazionale di Poesia, Narrativa e Teatro “Città di Bitetto” (20/05/2007)

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