martedì 1 novembre 2011

Poesia dedicata alle sorelle Esen ed Elif

KURDISTAN

Peacereporter - Esen Arslan aveva solo 18 anni quando si dette fuoco per protestare contro l’arresto di Abdullah Ocalan, nel febbraio del 1999. E’ morta di setticemia, non curata dai medici, legata mani e piedi a un lurido letto di un ospedale di Izmir, cantando, con l’ultimo fiato che aveva in gola, una canzone dei guerriglieri del Pkk. La sorella, Elif, aveva poco più di 20 anni quando, tre anni dopo a Istanbul, ha deciso di farla finita allo stesso modo. Nel secondo anniversario della morte della sorella ha messo i vestiti di Esen sul letto e poi si è suicidata dandosi fuoco. 

Esen ed Elif, anime curde

Sono calma, ancora lucida, sola,

mentre afferro i rimpianti di una sorella,

tra gli abiti accanto a una follia,

in un legame forte come la libertà.

Sento il calore crescere sulla pelle,

le fiamme imprigionarmi nell'inferno,

il dolore dare un senso alla mia pazzia

nella torcia umana che si spegne in una stanza,

tra gli scritti, il mio lavoro, la mia vita.

Il corpo si piega, già martoriato dai ricordi,

le gambe cedono, lontana dagli affetti.

Voglio andare via, adesso ...

ma nessuno ascolta l'agonia di una donna

che come luce gelida di una candela,

spiega le ali di una amara vittoria.

Il ricordo di una sorella, il suo respiro di tre giorni,

un letto che soffoca, che stringe i polsi, le caviglie

... questo era il suo canto e il mio destino.

La guardo, le sorrido, la cerco.

È il viso umido di mia madre,

la madre coraggiosa di questa ultima agonia.


Secondo posto ex aequo Concorso Letterario Multiculturale “Lune di Primavera” Edizione 2010

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